Il trial prospettico monocentrico italiano CATS/ML43257 ha valutato 32 pazienti con ES-SCLC (extensive stage -Small Cell Lung Cancer), treatment-naive ed eleggibili a trattamento di prima linea con atezolizumab, carboplatino ed etoposide. Biopsie liquide sono state raccolte a T0 (basale), T1 (dopo 1 ciclo), T2 (dopo 2 cicli) e T3 (alla progressione di malattia). L’analisi del cfDNA è stata condotta con Next Generation Sequencing (NGS); i profili genomici e la tumor fraction (TF) sono stati ricavati mediante shallow WGS (sWGS). I risultati mostrano che valori elevati di cfDNA e VAF al basale erano associati a rischio aumentato di morte (HR 1,44 e 2,6), mentre cfDNA, TF e VAF elevati predicevano maggiore rischio di progressione (HR 1,29; 1,97; 2,32). Inoltre, un incremento di 10 unità della VAF tra T0–T1 e T0–T2 si associava a OS significativamente peggiore (HR 1,38). Al contrario, la clearance completa della TF al T2 correlava con una PFS più lungo. Le mutazioni più frequenti erano TP53 (74%) e RB1 (55%), con comparsa di nuove mutazioni a bassa VAF nel 25% dei casi alla progressione. L’ORR era del 75%, la mPFS di 5,2 mesi e la mOS di 8,0 mesi. Questi dati confermano la biopsia liquida come strumento non invasivo per anticipare l’evoluzione clinica e stratificare i pazienti.
Tabella – Risultati clinici e biologici dello studio CATS
Risultato |
Valore |
Note cliniche |
ORR |
75% |
|
mPFS |
5,2 mesi |
Clearance TF al T2 → PFS più lungo |
mOS |
8,0 mesi |
|
Mutazioni frequenti |
TP53 (74%), RB1 (55%) |
Nuove mutazioni a bassa VAF in ~25% a progressione |
Biomarcatori circolanti |
cfDNA, TF, VAF |
Elevati valori basali predittivi di peggiore outcome (HR significativi) |
Conclusioni
Lo studio CATS mostra come biomarcatori circolanti (cfDNA, TF, VAF) siano predittori indipendenti di risposta e sopravvivenza nello SCLC in stadio esteso trattato con. Le variazioni precoci e la clearance di TF offrono indicazioni utili per stratificare i pazienti e guidare decisioni terapeutiche personalizzate. L’integrazione della biopsia liquida nei percorsi clinici potrebbe migliorare il monitoraggio e la qualità delle cure.