Il trattamento con nusinersen si associa a una riduzione persistente dei neurofilamenti nel tempo, anche in assenza di miglioramenti clinicamente rilevabili. Questo suggerisce un ruolo potenziale dei NfL come biomarcatori più sensibili rispetto alle scale motorie nella valutazione dell’efficacia terapeutica.
Sintesi
Questo studio multicentrico ha valutato 113 pazienti adulti con SMA 5q trattati fino a 60 mesi con nusinersen, un oligonucleotide antisenso che aumenta la produzione della proteina SMN modulando lo splicing di SMN2. I livelli di neurofilamenti a catena leggera (NfL), nel liquor (cNfL) e nel siero (sNfL), erano significativamente più alti dei controlli al basale e sono diminuiti progressivamente con la terapia. Il declino è risultato statisticamente significativo fino a 37 mesi per sNfL e fino a 60 mesi per cNfL, indipendentemente dalla presenza di miglioramenti clinici. I benefici motori (HFMSE +0,6; RULM +0,9; ALSFRS-R +0,7) si sono concentrati nei primi 23 mesi.
Intervallo (mesi) |
Δ HFMSE |
Δ RULM |
Δ ALSFRS-R |
% pazienti con ↓cNfL (Δ HFMSE ≤ 0) |
T5–T8 (5–23) |
+0,6 |
+0,9 |
+0,7 |
69% |
T9–T12 (24–37) |
+0,4 ns |
+0,5 ns |
+0,4 ns |
65% |
T13–T19 (38–60) |
–0,1 ns |
+0,7 ns |
+0,1 ns |
52% |
ns: not significant
I neurofilamenti mostrano quindi una sensibilità superiore rispetto alle scale motorie convenzionali, candidandosi come biomarcatori utili per monitorare la risposta terapeutica anche in pazienti con progressione subclinica o stabilità apparente.