CheckMate 7FL è uno studio randomizzato, multicentrico, di fase III, in doppio cieco, che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di nivolumab, un inibitore di PD-1, in combinazione con chemioterapia neoadiuvante (paclitaxel seguito da antracicline e ciclofosfamide) in 510 pazienti con tumore mammario ER+/HER2− di stadio precoce ma ad alto rischio (G3 o G2 con ER ≤10%). Endpoint primario era la risposta patologica completa (pCR); tra gli endpoint secondari, il burden residuo di malattia (RCB 0/I) e l’associazione con biomarcatori immunitari (PD-L1 e sTIL). Nivolumab ha aumentato il tasso di pCR in modo significativo rispetto al placebo, con maggiore beneficio nei pazienti PD-L1+ o con elevata infiltrazione linfocitaria stromale. La sicurezza è risultata coerente con il profilo noto del farmaco, pur con un incremento degli eventi avversi immuno-mediati e due decessi correlati al trattamento.
Endpoint |
Nivolumab + CT |
Placebo + CT |
Differenza (p) |
pCR (ypT0/is, ypN0) |
24,5% |
13,8% |
+10,7 pp (p = 0,0021) |
pCR PD-L1+ (≥1% IC) |
44,3% |
20,2% |
+24,1 pp |
pCR sTIL >1% |
44,4% |
21,1% |
+23,3 pp |
AE G3-4 |
42,0% |
38,4% |
– |
AE immuno-mediati G3-4 |
13,0% |
7,8% |
– |
Sebbene l’analisi della EFS resti esploratoria, questi dati suggeriscono un potenziale cambio di paradigma nel trattamento neoadiuvante delle forme luminali ad alto rischio.