Lo studio di fase III MATTERHORN ha randomizzato 948 pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea resecabile (stadio II–IVA) a ricevere il regime chemioterapico FLOT (5-fluorouracile, leucovorina, oxaliplatino e docetaxel) più durvalumab o placebo, seguito dalla stessa terapia adiuvante per un totale di un anno.
Con un follow-up mediano di 31,5 mesi, l’aggiunta di durvalumab ha migliorato significativamente la EFS (a 24 mesi 67,4% vs 58,5%; HR 0,71; p<0,001). È stato osservato un incremento quasi triplo della pCR (19,2% vs 7,2%; RR 2,69; p<0,001). La OS a 24 mesi ha mostrato un vantaggio numerico (75,7% vs 70,4%) con separazione tardiva delle curve, HR favorevole dopo i 12 mesi (0,67), ma senza raggiungere la soglia di significatività formale. Il profilo di sicurezza è risultato sovrapponibile (eventi di grado 3–4: 71,6% vs 71,2%), senza aumentare i ritardi chirurgici né compromettere la possibilità di ricevere la terapia adiuvante.
Tabella – Risultati principali dello studio MATTERHORN
Endpoint |
Durvalumab+FLOT |
Placebo+FLOT |
HR/RR (IC95%) |
p-value |
EFS a 24 mesi |
67,4% |
58,5% |
HR 0,71 (0,58–0,86) |
<0,001 |
OS a 24 mesi |
75,7% |
70,4% |
HR 0,67 (≥12 mesi) |
0,03* |
Risposta patologica completa (pCR) |
19,2% |
7,2% |
RR 2,69 (1,86–3,90) |
<0,001 |
Eventi avversi G3–4 |
71,6% |
71,2% |
– |
– |
*soglia di significatività formale non raggiunta.
Conclusioni
L’aggiunta di durvalumab al regime FLOT perioperatorio migliora in modo significativo la EFS e i tassi di pCR senza incrementare la tossicità, candidandosi come nuovo standard terapeutico nei tumori gastrici e della giunzione gastroesofagea resecabili. Resta da chiarire se il beneficio si tradurrà in un guadagno di sopravvivenza globale all’analisi finale di OS.