Levy-Mendelovich S, Glicksberg BS, Soffer S, Gendler M, Efros O, Klang E.

Acta Haematol. 2025;148(5):546-555. doi: 10.1159/000546954.

EMOFILIA
Sintesi

L’emofilia presenta sfide cliniche persistenti, legate alla variabilità nella risposta ai trattamenti sostitutivi e allo sviluppo di inibitori, che limitano l’efficacia terapeutica e aumentano la morbilità. Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) è emersa come strumento trasformativo in medicina, con applicazioni promettenti anche nella gestione dell’emofilia. Tecniche di machine learning e deep learning, in particolare i modelli transformer, consentono di analizzare grandi quantità di dati clinici, genetici e comportamentali, offrendo nuove prospettive per la personalizzazione delle cure.

Le applicazioni attuali spaziano dalla predizione del rischio emorragico nei bambini impegnati in attività fisiche, all’analisi delle strutture proteiche dei FVIII e FIX per stimare la gravità di malattia, fino all’identificazione di biomarcatori predittivi dello sviluppo di inibitori. Parallelamente, strumenti digitali e chatbot basati su AI vengono utilizzati per migliorare educazione, aderenza e autogestione, soprattutto in contesti a risorse limitate. Nonostante i progressi, rimangono sfide legate alla disponibilità di dati di alta qualità, alla privacy, all’interpretabilità dei modelli e alla loro integrazione nei flussi clinici.

 

Principali ambiti di applicazione dell’AI nell’emofilia

Ambito

Principali evidenze

Predizione del rischio

Modelli di machine learning (ML), come la Random Survival Forest (RSF), permettono di stimare il rischio di sanguinamento legato all’attività fisica nei bambini, personalizzando la profilassi.

Biomarcatori e gravità

Tecniche ML e XAI (explainable artificial intelligence) identificano variabili genetiche e strutturali correlate allo sviluppo di inibitori e alla severità della malattia.

Supporto terapeutico

Analisi dei pattern emorragici precoci per predire la risposta al trattamento e adattare la profilassi.

Educazione e autogestione

Chatbot e piattaforme digitali culturalmente adattati migliorano l’accesso a informazioni e la gestione nei contesti a risorse limitate.

Riabilitazione e monitoraggio

Programmi virtuali personalizzati e predittivi supportano la prevenzione del danno articolare cronico.

 

L’introduzione dell’AI nella gestione dell’emofilia rappresenta un cambiamento di paradigma: da un approccio prevalentemente reattivo a uno predittivo e personalizzato. L’uso di modelli di rischio, strumenti digitali e analisi molecolari apre prospettive concrete per migliorare la sicurezza, ottimizzare i trattamenti e aumentare l’accessibilità alle cure. Tuttavia, per tradurre queste innovazioni nella pratica clinica sono necessari dataset più ampi e rappresentativi, validazioni multicentriche, soluzioni etiche per la gestione dei dati sensibili e percorsi di integrazione nei sistemi sanitari esistenti.

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