Conversione curativa nel carcinoma epatocellulare (HCC): il gap tra potenziale e pratica clinica (studio Converse) Vitale et al. Liver Cancer 2025 https://doi.org/10.1159/000547792
HighlightsLe combinazioni immunoterapiche aumentano risposte e potenziale accesso a trattamenti curativi nel carcinoma epatocellulare (HCC) avanzato, ma solo una minima quota di pazienti accede realmente a resezione, trapianto o ablazione. Rafforzare i percorsi multidisciplinari è cruciale per colmare questo gap. SintesiNel carcinoma epatocellulare (HCC) avanzato, le combinazioni immunoterapiche hanno aumentato i tassi di risposta, aprendo la prospettiva di una “conversione curativa”, ovvero il passaggio da terapia sistemica a trattamenti potenzialmente curativi come resezione, trapianto o ablazione. Lo studio internazionale multicentrico retrospettivo Converse ha incluso 2.379 pazienti trattati in prima linea con atezolizumab+bevacizumab o lenvatinib tra 2019 e 2023. L’obiettivo principale era valutare la conversione, distinta in conversione potenziale (PC: risposta radiologica e riduzione dell’AFP a livelli compatibili con un trattamento curativo) e conversione effettiva (AC: accesso effettivo a resezione, trapianto o ablazione). I dati hanno evidenziato tassi di risposta e di conversione potenziale più alti con atezolizumab+bevacizumab rispetto a lenvatinib, ma la quota di pazienti che ha realmente avuto accesso a un trattamento curativo è rimasta molto bassa e sostanzialmente sovrapponibile. Ne emerge un’ampia discrepanza tra potenziale e pratica, con frequente “under-conversion”. Nei pazienti che hanno potuto accedere a un trattamento curativo dopo immunoterapia, la sopravvivenza a 3 anni è risultata molto elevata. Tabella – Risultati principali dello studio Converse
ConclusioniLo studio evidenzia una marcata discrepanza tra conversione potenziale e accesso effettivo a trattamenti curativi. Questo gap riflette la mancanza di percorsi organizzativi e multidisciplinari strutturati, con rischio di vanificare il beneficio delle combinazioni immunoterapiche nell’HCC. Rafforzare i network clinici e favorire strategie di selezione tempestiva dei candidati a resezione, trapianto o ablazione appare essenziale per tradurre il potenziale terapeutico in outcome reali.
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