Konkle BA, Peyvandi F, Foster GR, Hermans C, La Mura V, Leavitt AD, Lillicrap D, Mahlangu J, Ozelo MC, Pipe S, Recht M, Srivastava A, Young G, Miesbach W.

J Thromb Haemost. 2025 Mar 14:S1538-7836(25)00150-3. doi: 10.1016/j.jtha.2025.02.042.

EMOFILIA
Sintesi

Valoctocogene roxaparvovec è la prima terapia genica approvata per l’emofilia A grave. L’effetto collaterale più frequente è la transaminitis (aumento di ALT), che può compromettere l’espressione del fattore VIII (FVIII). Questo documento di consenso fornisce indicazioni pratiche sull’impiego dei corticosteroidi per gestire tale evento, basandosi sui dati dei trial GENEr8-1, GENEr8-3 e BMN 270-201.

Il trattamento reattivo con prednisone è raccomandato in presenza di ALT ≥1,5 volte il valore basale o > limite normale, idealmente prima del calo del FVIII. La dose iniziale suggerita è 60 mg/die per almeno 3 giorni, seguita da tapering. Studi dimostrano che l’intervento precoce può prevenire un declino significativo del FVIII, anche se non in tutti i pazienti.

La somministrazione profilattica non ha mostrato vantaggi: i livelli medi di FVIII risultavano inferiori rispetto all’approccio reattivo, suggerendo un possibile effetto negativo. L’uso dei corticosteroidi oltre i 6 mesi post-infusione è sconsigliato, in assenza di segnali clinici o biochimici.

Strategia di trattamento della transaminitis nei trial di terapia genica 

 

 

Trial

 

 

 

 

Strategia corticosteroidi

 

 

 

 

Outcome su FVIII

 

 

 

 

Osservazioni 

 

 

 

 

GENEr8-1

 

 

 

 

Reattiva su ALT ↑

 

 

 

 

Maggiore espressione

 

 

 

 

Strategia raccomandata 

 

 

 

 

GENEr8-3

 

 

 

 

Profilassi precoce standardizzata

 

 

 

 

Minore espressione

 

 

 

 

Non raccomandata 

 

 

 

 

BMN 270-201

 

 

 

 

Profilassi precoce + reattiva (non standardizzata)

 

 

 

 

Variabile

 

 

 

 

A discrezione del clinico, uso eterogeneo 

 

 

La gestione della transaminitis post-terapia genica richiede un approccio personalizzato. Il trattamento reattivo con corticosteroidi resta lo standard raccomandato, mentre la profilassi non è giustificata. Il monitoraggio proattivo delle transaminasi e l’intervento tempestivo sono fondamentali per preservare l’efficacia del trattamento.

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