Decompensazione epatica in HCC: impatto clinico maggiore rispetto alla progressione tumorale nello studio AB-real
Celsa C et al. Hepatology. 2025;81:837–852.
Highlights La decompensazione epatica rappresenta un evento sfavorevole e potenzialmente letale nei pazienti con HCC avanzato trattati con atezolizumab + bevacizumab, con un impatto prognostico peggiore rispetto alla progressione tumorale. La gestione eziologica, in particolare nei pazienti con infezioni virali, emerge come determinante cruciale per migliorare gli esiti clinici.
Sintesi
Lo studio retrospettivo multicentrico AB-real ha valutato l’impatto prognostico della decompensazione epatica in pazienti con HCC avanzato trattati con atezolizumab + bevacizumab (AB). Sono stati inclusi 571 pazienti di classe Child-Pugh A da 25 centri tra Europa, Asia e Stati Uniti. Durante un follow-up mediano di 11 mesi, il 16,5% ha sviluppato decompensazione epatica e il 51,3% progressione tumorale.
La decompensazione epatica ha avuto un impatto più marcato sulla mortalità (HR 19,04) rispetto alla progressione tumorale (HR 9,91). Tra i predittori di decompensazione epatica troviamo ALBI di grado 2–3 (sHR 3,35), mentre l’eziologia virale risulta protettiva (sHR 0,55). Nei pazienti con infezione virale, un trattamento antivirale efficace ha ulteriormente ridotto il rischio di decompensazione epatica (sHR 0,48).
La sopravvivenza mediana dopo interruzione di AB è stata significativamente inferiore nei pazienti con cirrosi epatica scompensata (2,2 mesi) rispetto a quelli con sola progressione (7,5 mesi). Solo il 14% dei pazienti con cirrosi epatica scompensata ha potuto accedere a una seconda linea sistemica, contro il 61% nel gruppo con progressione.
La decompensazione epatica in corso di trattamento con AB identifica una popolazione di pazienti a peggiore prognosi, ed è più frequenti nei pazienti con ALBI score più elevato al basale, e con eziologia non virale. La prevenzione di episodi di decompensazione epatica e/o il loro tempestivo trattamento dovrebbe rappresentare un obiettivo prioritario nella cura dell’HCC avanzato, poiché condiziona in modo significativo la sopravvivenza e la possibilità di proseguire le terapie.