Shi Y, Han G, Zhou J, Shi X, Jia W, Cheng Y, Jin Y, Hua X, Wen T, Wu J, Gu S, Bai Y, Wang X, Zhang T, Chen Z, Zhang B, Huang M, Liu H, Mao Y, Zhou L, Wang R, Shan Y, Zhang W, Song T, Guo Y, Zhou F, Shao B, Zhang M, Liang B, Zheng J, Zhang G, Shen J, Su W, Zhang F, He Y, Hu S, Liu R, Zhang C, Shen S, Zeng H, Wang TE, Guo W, Shen Y, Chen Y, Li Y, Samol J, Hu H, Zhang W, Du C, Li E, Liu C, Pin CS, Li X, Xu H, Huang JF, Hao C, Lv J, Wang W, Xu Q, Bai A, Zhang X, Liu B, Jin C, Fan J.

Lancet Gastroenterol Hepatol. 2025;10(7):658-670. doi: 10.1016/S2468-1253(25)00059-7.

CANCER IMMUNOTHERAPY
Sintesi

Toripalimab e bevacizumab ridefiniscono lo standard in prima linea per il carcinoma epatocellulare avanzato: risultati dello studio HEPATORCH

Shi Y et al. Lancet Gastroenterol Hepatol. 2025;10(7):658-670.sì

 

Highlights

Toripalimab più bevacizumab ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la sopravvivenza globale (OS) rispetto a sorafenib nel carcinoma epatocellulare avanzato, con un profilo di sicurezza accettabile. La combinazione emerge come nuova opzione terapeutica di rilievo clinico.

Sintesi

Negli ultimi anni diverse combinazioni di inibitori di PD-1 o PD-L1 con farmaci antiangiogenici hanno mostrato benefici superiori agli antiangiogenici in monoterapia nel carcinoma epatocellulare avanzato: atezolizumab più bevacizumab (IMbrave150), camrelizumab più rivoceranib (CARES-310), sintilimab più bevacizumab biosimilare (ORIENT-32). Tuttavia, il bisogno clinico rimane elevato, dato l’alto tasso di incidenza e mortalità.

 

HEPATORCH, studio randomizzato di fase III che ha arruolato 326 pazienti con carcinoma epatocellulare non resecabile o metastatico, dimostra che toripalimab (inibitore di PD-1) più bevacizumab prolunga in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la sopravvivenza globale (OS) rispetto a sorafenib.

HEPATORCH ha confermato il razionale dell’associazione immunoterapia-antiangiogenesi, mostrando un beneficio clinico rilevante e un profilo di sicurezza gestibile, senza nuovi segnali di tossicità. Gli eventi avversi più frequenti includevano ipertensione, trombocitopenia e sanguinamento gastrointestinale.

Tabella – Risultati principali dello studio HEPATORCH

Endpoint

Toripalimab+Bev

Sorafenib

HR (IC95%)

p-value

Sopravvivenza libera da progressione (PFS, mesi)

5,8

4,0

0,69

0,0086

Sopravvivenza globale (OS, mesi)

20,0

14,5

0,76

0,039

Risposta obiettiva (ORR, %)

25

6

<0,001

Controllo di malattia (DCR, %)

71

65

Conclusioni

HEPATORCH conferma il valore di toripalimab più bevacizumab come nuova opzione in prima linea per il carcinoma epatocellulare avanzato. Il beneficio osservato si aggiunge alle evidenze già disponibili con altre combinazioni immuno-antiangiogeniche, rafforzando l’idea che questo approccio rappresenti il nuovo standard terapeutico. Alla luce dei risultati, la combinazione offre una prospettiva concreta per migliorare gli esiti in una patologia ad elevata mortalità, con possibili ricadute sull’evoluzione degli standard internazionali.

 

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