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CONTATTAEsistono sostanziali variazioni nell'incidenza e nella mortalità da HCC nelle varie regioni del mondo a causa delle differenze nei tempi e nel livello di esposizione ai fattori di rischio e delle differenti disponibilità di risorse sanitarie che permettono una diagnosi precoce e un trattamento potenzialmente curativo6,7,8,9. Si stima che l’HCC sia la quarta causa di decessi per cancro a livello globale10.
In Europa, la patologia ha una prevalenza complessiva di 15 casi su 100.000 nella popolazione generale e un’incidenza di 3,221 nuovi casi su 100.00011 .
Secondo i dati AIRTUM, nel 2020 i nuovi casi stimati di tumori epatici sono 13.000, il 3.5% di tutti i nuovi casi di tumore, con un rapporto maschi:femmine di circa 2,2:1. L’HCC rappresenta il 75-85% dei tumori epatici3,5. Il sud Italia si caratterizza per una più elevata incidenza; questa differenza con le regioni del nord può essere spiegata con la differente diffusione dell’infezione da virus epatitici ed in particolare da virus dell’epatite C (importante fattore di rischio). Tra il 2008 e il 2016 risultano comunque ridotti i tassi di incidenza in entrambi i sessi e potrebbe essere ipotizzato un effetto della vaccinazione anti epatite B e dei trattamenti anti epatite C.
Dal rapporto AIRTUM 2020 risulta inoltre che in Italia risiedono 33.800 pazienti con pregressa diagnosi di carcinoma epatico. La maggior parte dei pazienti con HCC si trova temporalmente in prossimità della diagnosi vista la prognosi generalmente sfavorevole (il 45% dei decessi avviene entro i 2 anni e il 76% entro i 5 anni). Tra gli ultrasettantacinquenni la proporzione di persone con tumore è del 25% superiore rispetto ai 60-74enni (147/100.000 vs 106) e oltre il quintuplo rispetto ai 45-59enni12 .
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M-IT-00001011
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I fattori di crescita ematopoietici e la terapia trasfusionale costituiscono un supporto fondamentale per l’oncologo medico nel trattamento della citopenia da chemioterapia.
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